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Chi siamo

L’associazione.

L’associazione è nata recentemente sulla spinta di alcuni familiari di vittime di omicidi, stragi e attentati che hanno in comune la rivendicazione ufficiale della falange armata.

La falange armata.

La falange armata compare per la prima volta il giorno 11 aprile 1990 con una telefonata all’ansa di Bologna per rivendicare e giustificare l’assassinio dell’educatore carcerario Umberto Mormile, avvenuta poche ore prima. In realtà, non usano ancora la sigla falange armata, verrà usata a partire dai comunicati di maggio, prima come falange armata carceraria, e poi, dopo alcuni mesi, definitivamente come falange armata. Nell’arco temporale di 4 anni, emette un migliaio di comunicati, firma e rivendica centinaia di crimini, a seguito dei quali sono uccisi 51 innocenti.

Le indagini.

Tutte le rivendicazioni, i comunicati, le telefonate, sono state esaminate e indagate. Ciò ha permesso intanto di selezionare quelle autentiche, quelle cioè provenienti dalla stessa fonte, in virtù del linguaggio e dei codici di identificazione utilizzati. E sono appunto quelle ritenute autentiche, che hanno fornito la mappa e gli obiettivi della falange armata. Ciò semplicemente ordinando cronologicamente la copiosa documentazione prodotta dalla falange armata.

A livello processuale, c’è da dire che i numerosi crimini commessi e rivendicati ufficialmente, sono stati trattati singolarmente e questo ha prodotto che la falange armata, svuotata dalla visione d’insieme, non è stata quasi mai considerata rilevante nelle indagini. Tranne per alcune grosse inchieste, come quella denominata ” ‘drangheta stragista ” e quella conosciuta come ” trattativa stato mafia” che hanno attribuito alla falange armata un ruolo decisivo negli accadimenti di quegli anni, fornendo non solo riscontri concreti sulla effettiva responsabilità di quella organizzazione, ma svelandone anche la struttura articolata.

Cosa vogliamo fare.

L’associazione vuole incoraggiare la ricerca della verità sul vero ruolo della falange armata. Hanno ragione i procuratori e i giudici che hanno stabilito che la falange armata è una organizzazione eversiva responsabile di tutti i crimini che ha rivendicato, o hanno ragione i procuratori e i giudici che hanno ritenuto la falange armata, di volta in volta, una banda di cialtroni, mitomani, opportunisti, burloni.

Ecco, l’associazione vorrebbe che procuratori e giudici fornissero delle risposte coerenti circa la falange armata, e si propone di avviare tutte le azioni lecite e opportune per giungere a conoscere la verità giudiziaria ed anche la verità storica.

Durata.

Personalmente, sono contrario ad ogni forma di consorteria, da quelle apparentemente più ingenue, i boy scout, ad esempio, a quelle più potenti come l’ANM, per rimanere in Italia, o la massoneria, per allargare lo spettro anche oltre i confini nazionali.Un’associazione, per quanto possa essere fondata su sani e lodevoli principi, è comunque una organizzazione di poche persone unite da interessi comuni. Ecco, io penso che, tanto per rimanere nei confini nazionali, l’unica associazione possibile sia quella della cittadinanza con uno statuto forte e imprescindibile quale la Costituzione. Ma tant’è, nel corso degli anni sono proliferate le organizzazioni di parte, ciascuna promotrice di interessi particolari che, alla lunga, si sono incistate nella democrazia, spesso contaminandola.Cosl i partiti, le associazioni di categoria, quelle cosiddette benefiche e quelle che di benefico hanno solo il vantaggio dei propri soci, come le lobby e le logge massoniche. In questo panorama, nonostante la mia idiosincrasia a sottostare a regole di parte, ho dovuto accettare di utilizzare l’associazione per ottenere l’attenzione necessaria verso un tema che è interesse di tutti affrontare, ma che solo un’associazione può promuovere con incisività.Abdico pertanto a malincuore ai miei principi di mai associarmi, ma pongo un limite a questa forzatura, che è rappresentato dal raggiungimento dell’obiettivo:quando la falange armata sarà stata finalmente studiata e indagata, conosciuta, esplorata, discussa e infine giudicata, bene, l’associazione non avrà più ragione di esistere.